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Disabilità e Digital Divide

Disabilità e Digital Divide

Una decina di anni fa ero un promotore anti digital divide preoccupato non tanto della reale divergenza economica (nazioni, regioni, provincie, paesi, persone) ma soprattutto dell'aspetto knowledge, le conoscenze necessarie per non rimanere ai margini.
Oggi, da formatore esperto, vedo la problematica e cerco di contrastarla in modo diverso.

Il digital divide oggi

Mi sembra che ovunque volendo, vi siano i presupposti minimi, per uscire da una situazione di abbandono tecnologico.
Una connessione, magari lenta, magari condivisa, magari pubblica, magari solo in alcuni momenti della giornata è possibile trovarla quasi ovunque. Con una connessione si riescono a trovare documentazione, corsi, video corsi che permettono di comprendere, magari con sforzo, molte tematiche anche tecniche.

Digital divide e disabilità

Però la tematica sta riemergendo in modo sempre sempre più preoccupante nella disabilità e soprattutto in ambiti specifici.

E' indubbio che la tecnologia, soprattutto nella gestione della casa (domotica), può essere un ottimo supporto al superamento di alcuni limiti posti dalla disabilità.
Per superare però gran parte degli ostacoli servono apparati tecnologici di ultimissima generazione, e più sono recenti e più è semplice superare alcuni ostacoli.
Inoltre, sebbene non complessi da configurare, servono competenze nella configurazione e soprattutto nella manutenzione.

Il rischio al momento molto grosso è quello di creare disabili di serie A e di serie B in primo luogo per i costi di acquisto di tali oggetti che spesso non sono contemplati nelle liste di oggetti utili per le varie disabilità e soprattutto perché mancano le conoscenze necessarie. E' spesso impensabile pensare di chiamare un tecnico quando serve per risolvere un problema.